I nuovi possibili vantaggi dell’intelligenza artificiale

Lug 28, 2022 | Intelligenza Artificiale

Dalla maggiore capacità di attirare nuovi clienti al rafforzamento del brand

Tra le voci strategiche per le imprese, siano esse grandi o piccole, troviamo la responsabilità sociale e la sostenibilità ambientale. Non sempre l’approccio a queste necessarie evoluzioni è adeguato rispetto alle opportunità e alle complessità che portano con loro. In una ricerca condotta da Savanta per Oracle su più di 11mila soggetti provenienti da 15 Paesi, sono stati analizzati i comportamenti in quanto consumatori o manager aziendali verso queste tematiche e le aspettative sul ruolo che giocano gli algoritmi di intelligenza artificiale e i bot nelle iniziative legate a progetti di governance, sociali e ambientali.

Dallo studio è emerso che la capacità aziendale di agire per la sostenibilità e comunicare l’impegno concreto è diventato un fattore di brand preference sia per i clienti che per i dipendenti e ha un impatto considerevole sul richiamo di nuovi investimenti. Al tempo stesso, sebbene la tecnologia appaia come la soluzione più efficace per ovviare ai problemi maggiormente sentiti, la strada da fare è ancora tanta.

ESG, le sfide viste dagli addetti e dai manager

Il 78% degli addetti intervistati dichiara, per esempio, di avvertire un senso di frustrazione per la mancanza dei progressi delle proprie organizzazioni su questi temi, ben l’84% ritiene che si potrebbero raggiungere obiettivi più ambiziosi in ambito ESG grazie all’aiuto proprio dell’intelligenza artificiale e il 61% crede che nell’impresa riusciranno i bot grazie all’integrazione di logiche basate sui dati contenuti nei processi gestionali e alla crescita sostenibile attraverso progetti misurabili.

I leader, invece, ammettono che le iniziative ESG incontrano grandi ostacoli: ben il 92% degli intervistati giudica i programmi ESG fondamentali per il successo delle proprie organizzazioni e il 96% ritengono che sarebbe più vantaggioso promuovere gli sforzi di sostenibilità attraverso non solo le persone, ma anche gli agenti virtuali.

La sostenibilità non può che essere vista, oggi, come un fattore di acquisto. Pensiamo, per esempio, a un’azienda che adotta programmi ESG: sarà portata a chiedere alla sua filiera una trasformazione in ottica sostenibile di prestazioni e processi, sia a livello ambientale che di sourcing etico. Per nove manager su dieci, inoltre, le difficoltà maggiori si ritrovano nell’ottenere i parametri necessari da parte di aziende terze oppure partner e nella gestione di processi di reporting.

Il ruolo del manager, tra tecnologia e cultura

L’intelligenza artificiale permette di acquisire dati in maniera automatica e naturale, fornisce risposte imparziali e data driven su come prendere decisioni che diano risultati misurabili e comunicabili. Di fronte alle sfide del presente, può aiutare i manager a non farsi trascinare dall’emotività o dai pregiudizi.

Un leader che si dica davvero sostenibile dovrà avere virtù quali l’essere etico, sempre aggiornato, aperto ai suggerimenti e supportato sia dalle risorse umane che dall’intelligenza artificiale. In particolare, è indubbio che sfruttare la tecnologia per prendere decisioni in materia di responsabilità sociale e sostenibilità diminuirebbe il margine di errore e aiuterebbe nel prevedere risultati futuri in base alle metriche e alle prestazioni del passato.

Al tempo stesso, i manager sono – comprensibilmente – convinti che siano le persone a essere essenziali per il successo di queste iniziative e che svolgano un lavoro migliore, forti dei feedback degli stakeholder e delle decisioni strategiche basate sul contesto.

L’affidabilità dei bot risiede nel fatto che le soluzioni di intelligenza artificiali, se adeguatamente addestrate, alimentate da dati di qualità e aggiornate nel tempo grazie ai processi di machine learning, possono individuare pattern, connessioni e interazioni tra le diverse dimensioni di business connesse agli aspetti ESG con più facilità ed efficacia rispetto all’uomo. Questi strumenti si rivelano perciò preziosi per il CFO o il board aziendale, poiché integrano i tradizionali processi ERP con informazioni di diversa tipologia e provenienza, ma le decisioni finali spettano sempre e comunque al manager.

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