Arriva il Mudimed, il primo museo digitale della storia del metodo scientifico in medicina

Ott 25, 2021 | News ed Eventi

Lo scorso 20 ottobre è stato inaugurato il Mudimed, il primo museo digitale della storia del metodo scientifico in medicina promosso dal Ministero della Cultura e Novartis, con il supporto di Google Arts & Culture e la partecipazione del Ministero dell’Università e della Ricerca.
Si tratta di un viaggio straordinario e unico, dai manufatti degli scavi di Pompei sino alla moderna farmacologia, passando per gli affreschi del XVII secolo, i reperti dei primi interventi chirurgici e delle vaccinazioni.

Uno sguardo al passato per comprendere il presente

Il museo, accessibile a questo link, racchiude reperti provenienti da archivi, biblioteche e musei italiani come la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, il Museo Nazionale di Capodimonte e il Museo della Storia della Medicina de La Sapienza. Lo scopo perseguito è quello di raggiungere un pubblico più vasto dei soli addetti ai lavori: per questo motivo, sul sito del Mudimed sono disponibili i video esplicativi che accompagnano i visitatori alla scoperta di temi quali lo sviluppo dell’anatomia, le frontiere della medicina moderna e la medicina teurgica e magico-religiosa. Si potrà così scoprire come, nell’antichità, venissero riprodotte parti anatomiche in terracotta per chiedere alle divinità sollievo dai mali oppure osservare opere quali l’affresco di Enea ferito di Luca Giordano che spiegano come già nei secoli scorsi l’arte ponesse l’accento sulla malattia e la sua cura. Ma c’è di più: il Mudimed è, infatti, un progetto in costante evoluzione. Nella prima sala aperta il pubblico, il museo accoglie opere e manufatti che identificano alcune delle tappe dell’evoluzione del metodo scientifico in medicina, ma la collezione si arricchirà, nel tempo, di percorsi sempre nuovi e opere che i visitatori scopriranno di volta in volta. Questo prezioso spazio virtuale non solo contribuirà attivamente a rendere sempre più solido il rapporto tra società e scienza, ma valorizzerà la diffusione della cultura scientifica attraverso un approccio innovativo al metodo scientifico in medicina e un linguaggio tanto coinvolgente quanto originale.

“Questa iniziativa ha il merito di valorizzare la cultura scientifica. Il nostro paese ha un patrimonio museale straordinario, ma rispetto alla storia della nostra cultura scientifica abbiamo, in confronto ad altri Paesi, pochi musei scientifici. È un settore sul quale dobbiamo lavorare, insieme alle Università e alle altre istituzioni coinvolte. Riguardo l’approccio digitale, abbiamo visto tutti quale accelerazione abbia imposto la pandemia in questo settore. Ci sono grandi spazi di crescita, da cogliere in modo giusto ed equilibrato. Reale e digitale possono e devono convivere, non sono l’uno alternativo all’altro, bensì complementari: le piattaforme digitali allargano la platea di persone che si avvicinano ai contenuti culturali, senza sottrarre pubblico ai musei, ai teatri o alle sale cinematografiche. Infine, questo è un ottimo esempio di collaborazione tra pubblico e privato”: così Dario Franceschini, Ministro della Cultura, ha sottolineato l’importanza del progetto Mudimed durante la conferenza stampa di presentazione.

Allestimento e contenuti

L’allestimento e i contenuti del Mudimed sono il frutto del lavoro di un Comitato Scientifico multidisciplinare di prim’ordine, guidato da Giuliano Volpe, professore ordinario di Metodologia della ricerca archeologica presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Bari, composto da Maria Conforti, Direttrice del Museo della Storia della Medicina de La Sapienza; Sylvain Bellenger, Direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte; Paolo Giulierini, Direttore del Museo Archeologico di Napoli; Andrea de Pasquale, Ministero della Cultura; Paolo Fedeli, Chief Scientific Officer di Sandoz; Francesca Galli, della Direzione Generale Coordinamento, promozione e valorizzazione della ricerca presso il MUR, e Gaia Panina, Chief Scientific Officer di Novartis Italia. Ad accompagnare e guidare i visitatori ci sono poi alcuni narratori d’eccellenza, tra i quali Barbara Gallavotti, Arnaldo Colasanti e Guido Silvestri.

Scienza e conoscenza, quindi, al servizio dei cittadini per una ripartenza all’insegna del metodo scientifico.

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