Dopo la frenata imposta dall’emergenza sanitaria, il turismo sembra finalmente ripartire. Il caro energia, l’inflazione e la crisi politica hanno effetti sulle partenze estive, ma secondo Confcommercio e l’istituto di statistica Swg ad andare in vacanza saranno oltre 23 milioni di italiani – come nel 2019.
A prevalere è la scelta del mare con il 67% delle preferenze, segue la vacanza “verde” con il 21,5% e delle città d’arte e dei borghi (9%).
Gli effetti sul trasporto aereo
Come sottolineato da Enac, tra gennaio e giugno 2022 il volume dei passeggeri è stato 4 volte più alto di quello registrato nei primi sei mesi del 2021 (+314%). Una tendenza decisamente positiva, anche se non siamo ancora tornati alle condizioni pre-pandemia. A raddoppiare sono anche i movimenti, cioè il numero di decolli e atterraggi negli aeroporti italiani.
Vacanze brevi, meno spesa
Interessanti variazioni si registrano sulla durata dei viaggi. Diminuiscono infatti i viaggi di 7 giorni o più, ma aumentano quelli di durata media (da 3 a 6 giorni) e, soprattutto, i cosiddetti mini break. A calare è anche il budget a disposizione per le ferie, passando da 541 euro previsti a giugno a 475 euro, mentre per i viaggi più lunghi si è passati da 1.252 euro a 1.117 euro. L’88% di chi parte ha scelto l’Italia e solo il 12% si reca all’estero, per lo più in Europa.
La meta più amata in Italia? La Puglia
La meta più ambita in Italia è ancora una volta la Puglia, seguita da Emilia Romagna, Toscana e Sicilia. Scende in settimana posizione la Sardegna, a causa probabilmente dell’aumento del costo dei collegamenti. Per quanto riguarda le mete estere, al primo posto troviamo la Grecia, seguita da Spagna, Francia e Croazia.
Il boom dell’agriturismo
Secondo un’indagine recente svolta da Coldiretti-Noto, circa il 72% degli italiani sceglierà l’agriturismo per trascorrere le proprie vacanze, abbinato alla vacanza al mare o in montagna. Tra i motivi dietro questa scelta c’è certamente la voglia di contatto con la natura, seguita dalla ricerca delle tradizioni enogastronomiche e dalla riscoperta di prodotti genuini dei territori.
Una particolarità tutta italiana
Sempre più gettonati sono gli alloggi unici, dalle masserie ai trulli, ma anche torri, castelli, fari, boat&breakfast e tende. Le notti prenotate in questa tipologia di sistemazioni sono aumentate, tra il 2019 e il 2021, del 50% a livello globale. In cima alle classifiche italiane delle mete di tendenza troviamo così Lampedusa, Ceglie Massapica, Favignana e Pantelleria. Secondo Airbnb, inoltre, i guadagni degli host che offrono alloggi unici sono stati maggiori rispetto a quelli che mettono a disposizione soluzioni più “classiche” e nel 2021 hanno raggiunto la cifra record di 1 miliardo di dollari a livello globale. A far registrare i guadagni maggiori lo scorso anno sono stati gli agriturismi (più di 9,6 mln), le mini case (più di 5,6 mln), i trulli (5 mln), i castelli (1,3 mln) e i dammusi (1,1 mln).
Boom di prenotazioni su Airbnb
In questo momento di ripresa del turismo, sia a livello italiano che globale, e nonostante le preoccupazioni di questo periodi, il mondo degli alloggi in affitto e delle case vacanze ha superato i risultati pre-pandemia. Il CEO e co-fondatore di Airbnb Brian Chesky, illustrando i dati trimestrali, ha dichiarato che da aprile a giugno le esperienze prenotate hanno generato un fatturato di 2,1 miliardi di dollari, con 103 milioni di notti prenotate e un incremento del 58% anno su anno. Ben 4 milioni di host hanno così accolto oltre 1 miliardo di ospiti.
Tutti i dati qui raccolti mostrano una ripartenza positiva, ma la vera sfida stara nel riuscire a mantenere standard e risultati così importanti nel corso del tempo.